Ricordo che quando ero bambina una fiaba poteva farmi piangere e ridere nel sonno, un’immagine vagamente horror che oggi degnerei appena d’uno sguardo riusciva a terrorizzarmi per settimane, i colori erano più vivi, una metafora mi trasportava per ore in nuovi piani della realtà e un accostamento insolito di parole apriva porte verso luoghi dove non ero mai stata.
Da allora non faccio che cercare queste porte ed è sempre più difficile, perché le combinazioni di colori devono essere sempre più raffinate perché riesca a vederle e le parole hanno perso violenza e carne.
Stardust parla di un giovane che varca la porta verso il mondo delle fate, ma rappresenta in sé questa porta, nel ritmo e nella qualità della scrittura, che con semplicità fa rivivere nel lettore le sensazioni vivissime che provava da bambino quando ascoltava una storia. E quella fiaba era potente, perché formava la sua visione del mondo.
Neil Gaiman, raccontando a modo suo la storia di Orfeo (nella bellissima serie The Sandman), deve averne acquisito il potere. Come il mitico cantore sapeva ammansire le bestie e mutare la realtà col canto, Gaiman riesce ad aprire le porte dell’immaginazione anche per l’adulto più cinico e reso ottuso dalle ansie e dalle nevrosi della vita moderna. La sua scrittura recupera la musicalità dei primitivi racconti orali, riuscendo a calmare e a distendere i pensieri.
Ho letto Stardust in un periodo difficile, in cui soffrivo di insonnia e ansia. Dovevo prendere delle decisioni, ma non riuscivo a pensare lucidamente. Mi bastava leggerne un capitolo, anche alle 5 del mattino dopo ore di insonnia e inutili sonniferi, e riuscivo ad addormentarmi. Un paio di pagine mi calmavano e mi facevano riacquistare la lucidità e il senso della realtà (non è così strano che una fiaba faccia tornare alla realtà…).
Insomma, lasciate perdere ansiolitici, antidepressivi, vitamine, integratori e leggete Stardust! Lo so che può sembrare una di quelle pubblicità del tipo “la crema che fa crescere i muscoli” o “gli occhiali che vedono sotto i vestiti”, ma davvero la lettura di Stardust è… terapeutica. E, per restare in tono, provare per credere!
ADORO QUESTO LIBRO :D
RispondiEliminaSul vecchio blog lo avevo recensito, presto porterò la recensione anche sul nuovo :D
Ti ricordi quella frase?
"Sorrise come un gatto che si fosse visto consegnare le chiavi di un istituto per canarini disobbeienti, ma cicciottelli".
Me la ricorderò finché campo :)
A proposito, hai letto "Coraline"? :)
Sì, di Neil Gaiman ho letto quasi tutto. Ultimamente mi ha delusa un pochino perché mi sembra meno "ispirato". Si ripete e, peggio, ammorbidisce troppo i testi. Non so se dare la colpa alla vecchiaia, ai figli (hai notato che da quando ha avuto quei maledetti figli non ha più scritto un romanzo per adulti?) o alla necessità di mantenere la famiglia anche se non ha più ispirazione. Spero tanto che si riprenda.
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