Rapporti di ricerca sulla vita sessuale delle formiche australiane e sugli ultimi avvistamenti di corridori onirici

martedì 22 aprile 2008

POLVERE

Viveva in quella casa una donna cieca che per conoscere le cose leccava la polvere. Una lunga malattia l’aveva resa paralitica e le aveva atrofizzato i sensi.
La sua lingua soltanto era viva. S’insinuava in una fessura fra i mobili, dove la polvere s’era nascosta da anni, e di ogni granello riconosceva la provenienza. Sentiva i frammenti della pelle di sua madre, che forse s’erano staccati dalle mani screpolate dalla dermatite, quando le grattava dopo aver lavato i piatti, e la lanugine di una gonna che aveva indossato quand’era bambina, e il polline che entrava in casa quando c’erano ancora i pioppi sulla strada, e i pilucchi delle lenzuola al cloroformio dell’ospedale vicino, grevi del sudore dei malati.
Leccava i vecchi mobili con gratitudine, poiché la sua lingua vedeva più lontano di quanto in passato avevano potuto vedere i suoi occhi.

[CONTINUA.... su "Al buio non parliamo delle stagioni" in uscita presso Albus Edizioni]

È possibile leggere una versione non integrale del racconto sul sito di oblique, qui.

martedì 8 aprile 2008

Baby Dee - Safe Inside The Day


Autore: Baby Dee
Genere: songwriter
Etichetta: Drag City
Uscita: Gennaio 2008

Tracklist:
Safe Inside The Day
The Earlie King
A Compass Of the Light
The Only Bones That Show
Fresh out of Candles
Big Titty Bee Girl (from Dino Town)
A Christmas Jig For A Three-Legged Cat
Flowers On the Tracks
The Dance Of Diminishing Possibilities
Bad Kidneys
You'll Find Your Footing







Chi è Baby Dee? Fatevi un giro sulla rete: non c’è recensione che non parli del personaggio e della sua diversità come introduzione o ciliegina al rum sulla crema delle canzoni. Ci interessa sapere che è una performer transgender, che ha esordito come artista da strada suonando l’arpa vestita da orso, che è amica di Antony e di David Tibet, ci serve tutto ciò per ascoltare la sua musica? (Eh sì… ci interessa. Chi se lo fila un disco così fuori tempo e strambo se non fai leva sulla curiosità del personaggio?)

Ora parliamo della musica però.

Il disco inizia con la piano ballad sentimentale “Safe Inside the Day”: voce intensa che scivola fra crescendo emotivi e diminuendo malinconici in pieno stile Antony (ma Baby Dee, seppur intonata ed espressivamente dotata, non ha il pathos naturale dell’amico Antony, che farebbe sciogliere il cuore di ogni supercattivo).

Segue “The Earlie King”, divertita e atipica canzone da cabaret. E di nuovo una lacrimevole ballata “A Compass of the Light”. E il jazz barocco da avanspettacolo di “The Only Bones Thet Show”. E poi? Ora dovreste aver capito: altro pezzo lento e sentimentale.

L’alternanza triste/sentimentale e allegro/sfrontato è di una rigorosità disarmante. L’inventiva e le sorprese non stanno certo nella struttura del disco (e neanche in quella delle canzoni: sono “semplici” pezzi jazz, swing, cabaret songs, piano ballads sentimentali, o addirittura piccole composizioni di musica classica, come “A Christmas Jig For A Three-Legged Cat”).

Ad impreziosire queste divagazioni fra generi fuori moda sono lo stile vocale teatrale e sopra le righe e l’indubbio talento melodico di Baby Dee, che non spezzerà i cuori come l’amico Antony, ma li farà sicuramente divertire e commuovere, come un buon musical off off Broadway.

Valgono da sole l’acquisto dell’album almeno tre canzoni: “Flowers on the Tracks” (fragile e bellissima composizione da camera per pianoforte e archi), “Bad Kidneys” (incipit jazz noir con sax da locale notturno che sfocia in sguaiato canto zingaresco per voci ubriache e fisarmonica) e “You'll Find Your Footing” (deliziosa malinconica canzone in punta di piano, arpa e violini).

Xiu Xiu - Women As Lovers

Autore: Xiu Xiu
Titolo: Women As Lovers
Genere: alternative rock
Etichetta: Kill Rock Stars
Uscita : Gennaio '08
Tracklist:
I Do What I Want, When I Want
In Lust You Can Hear the Axe Fall
F.T.W.
No Friend Oh!
Guantanamo Canto
Under Pressure
Black Keyboard
Master of the Bump
You Are Pregnant, You Are Dead
The Leash
Child at Arms
Puff and Bunny
White Nerd
Gayle Lynn


14 canzoni in perfetto formato radiofonico (2-3 minuti) che col radiofonico c’entrano meno che il prezzemolo con la torta alla crema (ebbene sì, il famoso detto popolare sul prezzemolo è sbagliato: pensate che schifo mettere il prezzemolo nei bignè al cioccolato o nel caffè).
Infatti le 3 minutes pop song degli Xiu Xiu sono quanto di più lontano possa esserci dal piattume rock posticcio e carta carbone di cui ci nutrono mtv e le nostre emittenti.
Sicuramente non puoi ascoltare questo “Women As Lovers” (come qualsiasi altro disco dei nostri) facendo qualcos’altro, perché ti disturberebbe parecchio. Non sono le solite inoffensive e paciose canzonette pop rock che puoi mettere su mentre studi, chatti o guidi, perché quelle pause interrotte da trilli, riff anarchici di chitarra e irruzioni graffianti di sassofono e altri strumenti difficilmente identificabili ad un primo ascolto, ti farebbero saltare i nervi con conseguenze devastanti (chessò, insultare il fidanzato in viaggio studio all’estero in chat, o il fuoristrada che ti fa il sorpasso, con successivo probabile incidente). No, l’ascolto di queste 14 tracce richiede completa attenzione e dedizione.
Ma ne è meritevole? A voi la risposta. Ci sono persone che traggono un intenso piacere dallo svolgere astratte equazioni o risolvere rompicapi. Altre che usano il cubo di rubik solo come schiaccianoci o fermacarte. Personalmente sono a metà fra questi estremi. Dalla musica chiedo sperimentazione, stimolazione ed emozione.
In questo disco non manca il tentativo di emozionare con la splendida chiosa di “Gayle Linn” o la ballata “Master of the Bump”. Ma è un sentimento esangue.
Menzione a parte merita “Black Keyboad”, una struggente, delicata ballata in levare, sospesa fra le corde pizzicate della chitarra e il canto senza risoluzione di Stewart.
Altri pezzi, come “Child at Arms” con le sue variazioni isteriche, o “Puff and Bunny” coi suoi giochini cacofonici, potrebbero farti saltare i nervi soprattutto dopo che vi hai prestato attenzione.
La sgangherata cover di “Under Pressure”, che vede la partecipazione di Michael Gira, è un simpatico divertissement. E l’apprezziamo per questo. E per Gira, naturalmente.
Che lo troviate fastidioso e irritante, o che lo amiate per le sue intelligenti e stimolanti trovate musicali, è certamente un disco che non lascia indifferenti e non scivola via facilmente, come le tante, troppe, tonnellate di 3 minutes songs che quotidianamente ci ammorbano le orecchie e appiattiscono lo spirito.

giovedì 3 aprile 2008

Le navi di carta


- Stai dormendo?

Gli tocca delicatamente la spalla, lascia camminare indice e medio fino al collo e giù lungo la spina dorsale.

- Cosa c’è?

Chiede lui con voce roca, sospira, si volta pesantemente.

- Non riesco a dormire

- Dai, dormi.

- Pensavo… come sarà tutto fra dieci, vent’anni? E noi come saremo?

Le si avvicina, le passa un braccio sulla vita, strofina piano i piedi freddi di lei fra i suoi, finché sente che il respiro rallenta, il corpo di lei si adagia nel suo, scivolando nel sonno.

- Saremo più vecchi.



La ragione per cui il signor Fanti ha fatto esplodere l’ultima nave delle Spes Industries non può essere conosciuta se non analizzando la sua storia personale. Andrea Fanti non risulta essere iscritto a nessuna associazione politica, para-militare, terroristica.

La ragione per cui il signor Fanti è penetrato nella residenza privata del Presidente delle Spes Industries, disarmato e in evidente stato confusionale, può essere supposta a partire dalle dichiarazioni dei vicini e dei testimoni. Una delle guardie personali del Presidente l’ha freddato con un colpo alla nuca. Pare che Fanti stesse frugando nella cineteca personale del Presidente, quando la guardia l’ha freddato. Pare che Fanti fosse un padre di guerra, che sua figlia avesse diciassette anni quando ricevette la chiamata. Come sappiamo, tutti i padri di guerra sono orfani dei loro figli. Nessuno e tornato. Scusate, pare che nessuno dei figli sia tornato. Dicono che la moglie di Fanti fosse una Sognatrice. Abbiamo ragione di credere – grazie alla testimonianza di una cameriera personale del Presidente – che Fanti stesse guardando la registrazione video del decollo della nave Spes 11 quando la guardia personale del Presidente l’ha freddato con un colpo di pistola alla nuca. Secondo le statistiche i Sognatori sono i migliori clienti delle Spes Industries. Per ogni nave che decolla, il 70% dei passeggeri sono Sognatori. Nessuno è tornato. Il Presidente delle Spes Industries dichiara di possedere le registrazioni che l’addetto alle comunicazioni di ogni nave Spes in missione gli invia mensilmente. Si suppone che Andrea Fanti stesse cercando le registrazioni della nave Spes 11 nella residenza privata del Presidente. Non c’è ragione di credere che non le abbia trovate. Non c’è ragione di credere che le navi siano scomparse, si siano disintegrate, o siano alla deriva nello spazio. I vicini dicono che il signor Fanti fosse una persona mite e gentile, sempre disponibile, molto riservata e umile. Dicono che uscisse molto di rado da quando sua moglie si era imbarcata sulla Spes 11. Aspettava il ritorno della figlia, dicono, perché non trovasse la porta chiusa. Ma tutti sanno che i figli di guerra non tornano.



- Stai dormendo?

Lui si volta; stava per addormentarsi.

- No. Cosa c’è?

- Fra una settimana parto.

- Hai avuto il lasciapassare?

- No. Lo sai che sono bloccati.

Non dice altro. Andrea inizia ad intuire, accende la luce, la guarda in viso.

Anna sta piangendo in silenzio.

- Lo sai che è buffo? – dice lui acidamente.

- Cosa?

- Non possiamo prendere l’auto o il treno per passare il confine, ma possiamo andare liberamente nello spazio.

- Non lo trovo buffo – dice lei, strofinandosi gli occhi – E’ ingiusto, ma sensato.

Lei parla di quanto sia ragionevole il blocco ai confini, di quanto siano state coraggiose le Industrie Spes a investire nelle navi. Lui non ascolta più. Guarda le pareti ingiallite della stanza in cui hanno passato gli ultimi vent’anni, la sedia a dondolo dell’IKEA che adesso fa da attaccapanni, il cesto della biancheria che Luce aveva usato come casa delle bambole, i vecchi cd, i poster dei film che amavano a vent’anni e che non avevano tolto neanche quando avevano imbiancato le pareti.

- Resta con me.

Lei non risponde subito. Prima lo guarda con affetto, poi arriccia le labbra. Si è accorta che non l’ha ascoltata. Ma è un momento troppo grave per fingersi offesa.

- Non posso, cerca di capire. Lo sai che ti amo, ma non posso continuare a lasciarmi vivere così, ad invecchiare e aspettare di morire, mentre muore tutto. Muore tutto.

Ha sempre avuto questo vezzo di ripetere le frasi drammatiche, come se stesse recitando, come se avesse un pubblico invisibile.

- E se Luce torna? Cosa penserà se torna e non ti trova?

- Smettila, sei patetico. Lo sai che non torna.

Lui non risponde. Vorrebbe trovare argomenti per farla restare, ma si sente svuotato, come in sospensione, le orecchie ovattate. Sente che è il momento, che deve fermarla ora, o la perderà per sempre, che con lei perderà ogni cosa, ma non riesce a muoversi, a parlare, come in un incubo è paralizzato.

- Se queste navi fossero fatte per arrivare davvero da qualche parte lascerebbero salire solo i giovani e coloro che possono riprodursi. Poi renderebbero pubbliche le comunicazioni. Perché non sappiamo niente di quelli che sono partiti con le altre navi? – sente le parole che escono distanti dalla sua bocca, come se fosse un altro a pronunciarle. – Salire su quelle navi è un modo molto fantasioso e costoso di suicidarsi – questa l’aveva letta su una rivista.

- Smettila di ripete quelle stronzate che leggi sulle riviste – dice lei aspra. – Tengono le comunicazioni segrete proprio per depistare i conservatori xenofobi che scrivono su quei giornali e fomentano i gruppi terroristi.

- L’unico segreto qui è che non esiste nessuna comunicazione, non c’è nessuna registrazione nella maledetta residenza del maledetto presidente della Spes. Ci sono solo le sue casseforti piene dei soldi di quei pazzi che hanno comprato i suoi biglietti di sola andata.

- Queste sono le bugie che mettono in giro per screditarlo. La verità è che il Presidente è stato l’unico che ha avuto il coraggio di investire nello spazio, di trovare una speranza, un’altra strada, mentre tutti stanno ad azzuffarsi come iene su una carogna.

- Anna non hai più vent’anni! Vuoi smetterla di fare la bambina? Non ho detto niente quando sei entrata in quella specie di setta dei Sognatori, non ho mai criticato nessuna delle tue scelte. Ma davvero credi ancora a queste cose?

- E cosa vuol dire che non ho più vent’anni? – fa lei, glissando abilmente sui Sognatori e sulle sue fughe prima che fossero istituiti i blocchi.

- Vuoi dire che non dovrei mai sperare, mai immaginare, mai tentare altre strade, e stare ad aspettare senza far niente come te?

- Non alzare la voce, ti prego

- E perché? Perché i vicini non possano sentirci? Ti è sempre importato di più del parere di perfetti sconosciuti che dei miei sentimenti.

Ormai gridava a pieni polmoni, tanto perché neanche i perfetti sconosciuti del palazzo di fronte potessero dormire continuando placidamente a ignorare per il resto dei loro giorni che erano dei perfetti sconosciuti.

Lui la guarda sorridendo.

- Non sei cambiata, lo sai? Ti amo

Lei è sorpresa, non sa come reagire. Smette di urlare e sbotta in una risata nervosa.

Lui le prende il viso fra le mani e la bacia forte sulla fronte, la bacia teneramente sulle guance arrossate, la bacia sulla bocca dischiusa, come per la prima volta. E sa che si baceranno tutta la notte, come la prima volta, che faranno l’amore, e sa che non potrà fermarla, che lei morirà lontano nello spazio con gli altri Sognatori, e che non saranno mai due settantenni che si tengono per mano su una panchina, come aveva immaginato.

- Neanche tu sei cambiato. Siamo più vecchi.

News

Unico proponimento: devo riprendere il controllo almeno di questo blog.
A tal fine manterrò tutte le promesse lasciate in sospeso qua e là nei vari post e riprenderò le cose lasciate a metà.
Cominciamo:
- Pamelo, grazie alle richieste della sua nutrita schiera di fan (Zambo dopo che ha fatto colazione e altri fedeli amici) ritornerà a breve sugli schermi dei vostri pc.
- Ho ricaricato la seconda parte del corto "This Bauble", dividendola in due file più leggeri. Ora si dovrebbe vedere.
- Avevo accennato ad alcuni dischi di cui avrei voluto parlare: da domani recensioni a raffica. I migliori dischi del primo trimestre 2008 (non è vero, alcuni sono soltanto buoni).
- Qualche mese fa alcuni mi avevano chiesto di leggere il racconto che avevo scritto sulla scia del film di Cuaron (Children of Men). E' incluso nel libriccino che hanno dato insieme al DVD, ma avevo promesso di metterlo sul blog... l'ho dimenticato, sorry. E' il prossimo post.

Credo di aver finito con le cosette in sospeso. A presto.
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