Per questo preferisco gli incubi.
"Nacthmar" dell'attrice berlinese Mert Becker è una collezione di ballate macabre, mostri carezzevoli, incubi da salotto. Non trasmettono l'inquietudine dolorosa delle canzoni dei Coil, ad esempio, ma neppure si limitano a evocare i fantasmi addomesticati del dark cabaret.
Ritmi tradizionali di marcette e ballate dilatati dalla voce infantile ed erotica della Becker, strumenti non convenzionali, tipici dell'industrial più raffinato (non a caso l'album è coprodotto da Alexander Hacke degli Einstürzende Neubauten).
Ogni volta che ascolto quest'album vado in un luogo conosciuto eppure terribilmente estraneo, che cambia forma in continuazione, come certi posti visitati nel sonno che ci sembrano familiari solo perché ci siamo già stati in un altro sogno.
Ora chiudi gli occhi e tira fuori la lingua per assaporare questi fiocchi di musica tenera e acida.
Le tracce di questo disco ti porteranno al tuo incubo preferito, come molliche di pane lasciate sul sentiero.
Nacthmar è cibo per l'immaginazione.
fantastico...
RispondiEliminaMa le sai tutte! :D
Questa era la settimana delle perle introvabili. Ho visto che anche tu hai recensito un romanzo di quelli che devi andare a cercare con la mascherina da chirurgo nelle bancarelle.
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