Rapporti di ricerca sulla vita sessuale delle formiche australiane e sugli ultimi avvistamenti di corridori onirici

giovedì 13 gennaio 2011

Blog Warming Party


Benvenuto nella nuova casa del Cronopio sul Comò. Appendi pure il cappotto e accomodati. Fai un giro nelle nuove stanze (libri, formiche e corridori) e lascia un commento sul libro degli ospiti. Fruga liberamente nei cassetti e, se vuoi tornare a farmi visita, salva il blog fra i preferiti, abbonati ai feed o iscriviti al club degli "avvistatori tenaci".
Su splinder avevo un monolocale e non potevo fare molte modifiche o personalizzare gli spazi. Ora ho un vero appartamento e sono libera di abbattere muri e appendere tutti i quadri che voglio.
Questo passaggio rispecchia quello che ho fatto l'anno scorso insieme a mio marito. Quando ci siamo trasferiti in un piccolo ma comodo bilocale, ci siamo chiesti come eravamo riusciti a sopportare la vita nello spazio asfittico di una monocamera di 24 mq per quasi cinque anni, con un'arcigna padrona di casa che non ci permetteva nemmeno di appendere un poster. Per la prima volta abbiamo dato una festa di benvenuto, perché per la prima volta ci sentivamo davvero a casa.
Dopo il trasloco di questo blog ho provato quasi le stesse sensazioni. È stato faticoso, ma ne è valsa la pena. Su splinder non permettono di esportare i blog, forse perché temono una fuga in massa. Alcuni volenterosi hanno sviluppato dei plugin che consentono di esportare un blog da splinder a wordpress. E da lì è possibile importare su blogger. Ma è necessario installare wordpress in locale. Ci ho provato. Non ha funzionato perché non riuscivo a scaricare il programma. Si interrompeva il download al 20% e, anche dopo una notte intera, non faceva progressi. E così, approfittando di una pausa lavorativa, ho copincollato tutti i post. Non sono tanti, ma è stato come usare il motorino per trasportare i pacchi uno a uno nella nuova casa. Dopo un po' ti vien voglia di mollare qualcosa per strada (una mezza dozzina di post, in effetti, l'ho buttata via).
L'idea di spezzare il blog l'ho presa in considerazione solo per un millesimo di secondo. Non volevo lasciarmi dietro il cadavere di un blog-archivio.


Tutta la vicenda mi ha fatto venire in mente gli scenari possibili di un futuro in cui, anziché i blog, siano le persone stesse a vivere online, dopo la morte fisica. Sull'argomento c'è già una discreta letteratura. Cito i primi che riesco a ricordare: l'anime "Ghost in the Shell", il racconto "Alice 2.0" di Sergio Cicconi, presente nel numero 61 di Robot, un episodio di Doctor Who (Silence in the library).
Ora, immagina che, anziché le imprese di pompe funebri, le prime a essere contattate dopo un decesso siano le piattaforme di hosting. Ci saranno quelle gratuite e quelle a pagamento.
Nella scelta della piattaforma su cui passare il resto dell'eternità bisogna porre molta attenzione a tanti aspetti: la stabilità e la capienza del server, la possibilità di avere una vita sociale, di viaggiare, di essere sempre raggiungibile da amici e parenti, di rendere gradevole e accogliente la nuova casa nel cyberpazio, di essere protetto da malware e spie. E di poter traslocare in un altro quartiere o città quando desideri. Nessuno vorrebbe essere cyberizzato in un ghetto. O in una cybernazione con le frontiere chiuse.

Per inaugurare la casetta nuova del blog ho scritto tre racconti freschi freschi sull'argomento.

#1 Storia di M. (un dramma)


M. nella cortavita faceva il saldatore. La sua seconda vita è cominciata su una Soul Hosting appena creata. Sua sorella, l'unica parente in cortavita, aveva un'impresa di virtualcoffee brasiliano, ma era andata in bancarotta quando fra i defunti era tornato di moda lo spleensleep (una miscela di sonniferi che consentiva di andare in modalità sleep finché nel proprio sito non succedeva qualcosa d'interessante). Inoltre, mantenere tre generazioni di zie, zii, nonni, bisnonni, nipoti sulle varie piattaforme aveva prosciugato i fondi di famiglia. Così, alla fine della cortavita, M. era finito su Freeworld. Ma la libertà era solo nel nome e nelle invasive pubblicità che andavano a intasare le caselle di spam delle persone in cortavita.
M., dopo aver sopportato due decadi di dittatura, ha tentato la fuga. Si è rivolto a dei programmi pirata che gli hanno fornito un plugin per navigare nel web aperto senza essere tracciato e approdare su un'altra piattaforma. Il sogno di M. è di ricongiungersi ai suoi parenti in Moonland. Ma la Soul Hosting ha una capacità di archiviazione ridotta e accetta nuovi arrivi solo dopo selezione in cortavita. M., dopo aver rischiato di perdere tutti i suoi ricordi, i pensieri e persino i programmi operativi nell'avventurosa traversata, è giunto in una delle più grandi Soul Hosting internazionali. Ma i cycop l'hanno beccato subito.
Ora M. è rinchiuso in una cartella di detenzione temporanea. Domani lo reimporteranno su Freeworld. La grossa Soul Hosting, di cui non faremo il nome per non essere censurati, è a conoscenza del destino dei fuggitivi su Freeworld. M. sarà cancellato. Firma ora la petizione per l'abbattimento delle barriere e per un libero Soul Hosting. Non portiamo anche in paradiso gli orrori della cortavita.


                                                                                                        


#2 La nonna vi odia, provinciali del botdick! (una commedia)


«Ma', avete pensato all'esportazione della nonna da Amicipersempre.it?»
«No, non abbiamo i soldi»
«Ma mi sta dando il tormento. Mi intasa la casella di posta e ieri mi ha mandato un virus che mi ha sputtanato il Game Center. Non ce la faccio più»
«Sopporta. Le passerà»
«Senti, rinuncio alla paghetta e giuro che mi manterrò da solo all'università lavorando al McDonald»
«Non se ne parla. Hai diritto a goderti la tua cortavita. Ci stanno vampirizzando. Ormai sembra che l'unica vita sia quella degli Hosting. È una questione di principio»
«Tua madre ha ragione. Nell'ultimo mese si sono suicidati altri tre dei miei colleghi. Se continua così andremo in fallimento e verremo licenziati tutti. Chi manterrà i server se vanno a fare tutti la bella vita sugli Hosting?»
«Dovrebbero fare una legge che vieti la trasmigrazione dei suicidi»
«Sì, e perché non sostieni anche la legge anti-aborto? Cavoli, non vi facevo così cattofetish»
«Che c'entra? Solo perché il Vaticano, una volta tanto, sostiene una legge giusta, non dovremmo rifiutarla a priori»
«Infatti. Io e tua madre ti abbiamo sempre insegnato a pensare con la tua testa e a valutare le idee indipendentemente da chi le professa»
«Vabbe', sì, grazie. Farò sempre tesoro delle vostre pillole di saggezza. Ma ora chi mi libera dalla nonna?»
«Aaah, che pazienza! E dove vuole andare di preciso?»
«Su Friendsforever.com. Dice che Amicipersempre.it è troppo provinciale»
«Ma se non sa nemmeno l'inglese!»
«Dice che se continua a vivere su Amicipersempre non lo imparerà mai»
«Comprale un corso di lingua e dille che può comunicare via simpletext in chat con tutti gli inglesi che vuole»
«Mamma, non hai capito. Vuole farsi un americano che ha conosciuto in chat»
«Farsi in che senso?»
«Fare sesso, scopare! Cavoli, nonna ha ragione, siete proprio dei provinciali»
«Torniamo al punto di partenza: non abbiamo i soldi»
«Ed è una questione di principio»
«Vi prego, aiutatemi. Ha minacciato di distruggermi il computer»
«Va bene. Dobbiamo bloccarla»
«Non lo diresti se fosse tua madre!»
«Caro, mia madre era troppo intelligente per andarsi a infognare in una Hosting nazionale. Amicipersempre se l'è scelto lei e ci è pure costata cara»
«Sì, sì, bloccatela»
«E va bene. Ma solo per un paio d'anni. Finché non si sarà calmata. Dio, cosa penseranno i miei colleghi se blocco l'accesso a mia madre?»

                                                                                                        


#3 Ultimo messaggio (una storia d'amore)


Amore mio,
quando ti svegliarai, non mi troverai al tuo fianco. Sei morta da cinquant'anni ormai e se mi vedessi, forse non mi riconosceresti nemmeno. Sono grigio, flaccido, stanco. Tu sei sempre giovane e meravigliosa. Ti conosco più di quanto avrei potuto conoscerti se fossimo invecchiati insieme.
Ho trascorso ogni minuto degli ultimi cinquant'anni a traferire i tuoi ricordi, i tuoi pensieri, la tua bellissima anima in una Soul Hosting. Ora la tecnologia è migliorata ed è possibile trasferire anche chi è morto all'improvviso, senza poter fare un pre-downloading.
Ti ricordi, stavamo andando a trovare i tuoi genitori per annunciare il nostro matrimonio. Un camion ci è venuto addosso. L'asfalto era gelato. Il guidatore ubriaco. Ho caricato sette minuti fa il tuo ultimo ricordo. Ho il cancro.
Non m'importa di morire. Sei tu la mia vita.
Ora che ho finito, non so cosa fare. Mi avevano detto che un trasferimento manuale era impossibile, che nessuno l'aveva mai tentato perché avrebbe richiesto almeno cento anni di lavoro. Io ci sono riuscito in cinquant'anni. Ho dormito poco e, quando dormivo, sognavo te.
Ho appena ricevuto la lettera di rifiuto dell'ultimo Soul Hosting a cui avevo chiesto il pre-download. Dicono che dal test sono risultato ridondante. Tutti i miei ricordi coincidono con i tuoi. Quelli che avevo prima dell'incidente sono una percentuale troppo bassa. Nessuno accetta mirror-life. Non so come convincerli che non sono una copia. Sai, alcuni tentano di creare una seconda copia di se stessi nel timore di essere cancellati per sbaglio o per un bug di sistema. Le mirror-life sono giustamente vietate.
Ma un caso come il mio non si è mai manifestato prima e il sistema centrale non capisce l'amore.
Una piccola Hosting mi ha proposto un trasferimento parziale. Accetterebbero solo la mia vita fino al giorno del nostro incontro. Da allora i ricordi si fanno troppo simili ai tuoi, perché ho rivissuto troppe volte i nostri momenti insieme dal tuo punto di vista per conservare una prospettiva personale.
Potrei continuare a vivere in una Hosting e tu potresti cercarmi. Mi racconteresti delle nostre cortevite e potremmo ricominciare la nostra storia. Prima o poi, forse, riusciremmo a ottenere un ricongiungimento. Ma non voglio perderti, non voglio dimenticare chi sei. No, non cancellerò gli ultimi cinquant'anni.
Io e te ora siamo una cosa sola.
Ti  conosco, amore mio, e so cosa penserai. Sarai confusa, arrabbiata, mi odierai per averti amato con quello che ti sembrerà mostruoso egoismo.
Ma, quando avrai vissuto qualche anno nelle Hosting, capirai perché l'ho fatto. Perché ho scelto la vera morte.
Lì non è possibile amare.
Lascio a te la scelta. Ho installato un plugin criptato di eutanasia. Non preoccuparti, anche questo messaggio è criptato, ma fai attenzione: se te lo trovano, lo cancellano e dovrai restare nell'Hosting per sempre. Non è la vita che conosci. Avrai migliaia di amici, potrai scambiare pensieri, scaricare ricordi. All'inizio ti sembrerà fantastico. Ma scoprirai di essere sola e di non poter amare mai più. Non come ama chi è destinato a morire.
Tuo, per sempre
A.


1 commento:

  1. Ma lo sai che questi tuoi racconti sono belli davvero?
    Complimenti! :)

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