
Una menzione meritano gli albi di Animal Man di Grant Morrison, che ripesca un supereroe squallido e sfigato, Buddy Baker, il cui potere gli permette di assumere le capacità e le abilità degli animali che si trovano nelle vicinanze.
L'Animal Man di Morrison ha una famiglia ed è disoccupato. Cerca di entrare nella Justice League e di conoscere Superman per avere una raccomandazione. Non vuole la fama nè è mosso dal desiderio di combattere il crimine. Si trova ad avere questi poteri e cerca di ricavarci un lavoro. E, fra insicurezze personali e sani momenti di stupidità, si ritrova a combattere per la salvaguardia del pianeta, a rispondere alle richieste non della polizia, o dei governi, ma di associazioni animaliste e ambientaliste.
Insomma, fin qui niente di nuovo. In fondo ci voleva un supereroe che non si preoccupa solo del crimine e della sicurezza (anzi, nell'episodio "La Maschera Rossa" cerca anche di salvare dal suicidio un supermalvagio, perché lo reputa una brava persona), ma anche dei diritti delle cavie da laboratorio e della salvaguardia ambientale. Ciò che la rende davvero un'opera interessante è la leggerezza e l'ironia del tono, la serietà e la profondità dei temi che non sfociano mai nella retorica, l'intelligenza e la godibilità della storia.
Vera perla del volume è Il Vangelo del Coyote. Un uomo dalla vita distrutta e tormentata torna nel deserto del Nevada per uccidere un coyote antropomorfo che ritiene reponsabile non solo dei suoi, ma di tutti i mali del mondo. Ma, nonostante lo schiacci sotto le ruote del camion, gli spari, lo faccia esplodere, il coyote non muore. L'animale massacrato consegna a Buddy (che si trova a passare da lì) una pergamena. C'è la sua storia. Il disegno cambia e ci troviamo in tavole stile Looney Tunes, con gli animali tondi tondi che si danno martellate e si fanno esplodere, ma non muoiono mai. Sì, stiamo parlando proprio del famoso Coyote compagno-nemico eterno di Willy. Un giorno, stanco di questo odio insensato il Coyote si eleva a Dio. Questi lo catapulta nel nostro universo, consentendogli di salvare e redimere il mondo attraverso la propria sofferenza. Ma Animal Man non riesce a tradurre il suo vangelo e un proiettile d'argento sparato dall'uomo che lo crede un demone infine uccide il coyote redentore.
Probabilmente il mio sunto non rende giustizia alla genialità, alla poesia e alla freschezza di questo episodio. Probabilmente questa è una delle cose più affascinanti che abbia letto ultimamente e credo sempre più che gran parte della letteratura ufficiale e spesso anche del fumetto cosiddetto "d'autore" sia vuota e ingessata. Ed è molto più probabile che perle di vera poesia si trovino nella cultura pop, magari di serie B o in un filone di scarsa stima come quello supereroistico, che in in opere incensate dalla critica letteraria ufficiale.
Già, ho scoperto l'acqua calda... ma ho passato anni a credere il contrario, e a privarmi delle vere prelibatezze, ed ora ho bisogno di ripetermelo. In fondo non è così strano che la cultura ufficiale sia ingessata con tutti quei riflettori addosso. E' naturale che le cose più geniali e innovative si sviluppino dove c'è vera libertà per l'arte... paradossalmente nella cultura pop e commerciale. E questa lezione dovrebbe impararla soprattutto l'ingessatissimo cinema italiano (se non proprio tutta la cultura italiana)... ma questa è un'altra storia. Insomma, volevo solo consigliare questo fumetto.
That's all...
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