Rapporti di ricerca sulla vita sessuale delle formiche australiane e sugli ultimi avvistamenti di corridori onirici

domenica 18 novembre 2007

Animal Man di Grant Morrison

Nel tentativo di ridare nuova linfa al filone supereroistico la DC Comics si affida a giovani ingegni inglesi, che, sulla scia del modernismo weird alla Alan Moore, facciano un make up intelligente ai vecchi giustizieri in costume.
Una menzione meritano gli albi di Animal Man di Grant Morrison, che ripesca un supereroe squallido e sfigato, Buddy Baker, il cui potere gli permette di assumere le capacità e le abilità degli animali che si trovano nelle vicinanze.
L'Animal Man di Morrison ha una famiglia ed è disoccupato. Cerca di entrare nella Justice League e di conoscere Superman per avere una raccomandazione. Non vuole la fama nè è mosso dal desiderio di combattere il crimine. Si trova ad avere questi poteri e cerca di ricavarci un lavoro. E, fra insicurezze personali e sani momenti di stupidità, si ritrova a combattere per la salvaguardia del pianeta, a rispondere alle richieste non della polizia, o dei governi, ma di associazioni animaliste e ambientaliste.
Insomma, fin qui niente di nuovo. In fondo ci voleva un supereroe che non si preoccupa solo del crimine e della sicurezza (anzi, nell'episodio "La Maschera Rossa" cerca anche di salvare dal suicidio un supermalvagio, perché lo reputa una brava persona), ma anche dei diritti delle cavie da laboratorio e della salvaguardia ambientale. Ciò che la rende davvero un'opera interessante è la leggerezza e l'ironia del tono, la serietà e la profondità dei temi che non sfociano mai nella retorica, l'intelligenza e la godibilità della storia.
Vera perla del volume è Il Vangelo del Coyote. Un uomo dalla vita distrutta e tormentata torna nel deserto del Nevada per uccidere un coyote antropomorfo che ritiene reponsabile non solo dei suoi, ma di tutti i mali del mondo. Ma, nonostante lo schiacci sotto le ruote del camion, gli spari, lo faccia esplodere, il coyote non muore. L'animale massacrato consegna a Buddy (che si trova a passare da lì) una pergamena. C'è la sua storia. Il disegno cambia e ci troviamo in tavole stile Looney Tunes, con gli animali tondi tondi che si danno martellate e si fanno esplodere, ma non muoiono mai. Sì, stiamo parlando proprio del famoso Coyote compagno-nemico eterno di Willy. Un giorno, stanco di questo odio insensato il Coyote si eleva a Dio. Questi lo catapulta nel nostro universo, consentendogli di salvare e redimere il mondo attraverso la propria sofferenza. Ma Animal Man non riesce a tradurre il suo vangelo e un proiettile d'argento sparato dall'uomo che lo crede un demone infine uccide il coyote redentore.
Probabilmente il mio sunto non rende giustizia alla genialità, alla poesia e alla freschezza di questo episodio. Probabilmente questa è una delle cose più affascinanti che abbia letto ultimamente e credo sempre più che gran parte della letteratura ufficiale e spesso anche del fumetto cosiddetto "d'autore" sia vuota e ingessata. Ed è molto più probabile che perle di vera poesia si trovino nella cultura pop, magari di serie B o in un filone di scarsa stima come quello supereroistico, che in in opere incensate dalla critica letteraria ufficiale.
Già, ho scoperto l'acqua calda... ma ho passato anni a credere il contrario, e a privarmi delle vere prelibatezze, ed ora ho bisogno di ripetermelo. In fondo non è così strano che la cultura ufficiale sia ingessata con tutti quei riflettori addosso. E' naturale che le cose più geniali e innovative si sviluppino dove c'è vera libertà per l'arte... paradossalmente nella cultura pop e commerciale. E questa lezione dovrebbe impararla soprattutto l'ingessatissimo cinema italiano (se non proprio tutta la cultura italiana)... ma questa è un'altra storia. Insomma, volevo solo consigliare questo fumetto.
That's all...

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