Ho passato l'ennesimo capodanno a ricordare nostalgicamente quelli che sono stati gli anni più belli della mia vita. Studiavo cinema all'Accademia de L'Aquila e passavo la maggior parte del tempo a lamentarmi di quanto fosse vuota e provinciale quella città, e ad autodistruggermi un pochino. E l'altra metà a fare dei folli corti dilettanteschi . Solo che allora non lo sapevo che erano giorni tanto preziosi.
I corti che da oggi presenterò su questo blog sono girati in modo artigianale e montati con le centraline in analogico. Ora ho la possibilità di risistemarli con avid, ma ho preferito non ritoccarli, poiché li sento più simili a dei "filmini" dei ricordi, che a dei prodotti con pretese "artistiche". Perché quando li guardo penso a quanto era stato difficile trovare una donna incinta. E al fatto che allora non avevo internet. E quindi per trovare i versetti della Genesi, visto che nessuno dei miei amici aveva la Bibbia, ero andata in chiesa. E la perpetua mi aveva aperto con sospetto. E avevo finto una crisi mistica per entrare nell'appartamento del prete a leggere la Bibbia. E mentre ricopiavo i versetti su un foglietto il prete mi guardava incerto se chiamare la polizia o trovare credibile una tale urgenza di leggere i testi sacri (e comunque non è facile fingere con efficacia una crisi mistica se si è atei). E di quando alle 5 del mattino per un corto di un mio amico abbiamo mummificato un nostro compagno con un lenzuolo stracciato e l'abbiamo sepolto fra le foglie in un bosco. E gli ho prestato le mie calze di nylon per tenerlo un pò caldo, che c'erano 7 gradi sotto lo zero. Poi si è preso comunque la bronchite (collant o no, stare nel terreno umido a quella temperatura non è salutare), ma eravamo disposti a tutto, ci prestavamo ad ogni azione massacrante, sadica e assurda per attuare le reciproche visioni. E di quando ho riempito il frigo di mani mozze e croci di cioccolato (per gli "effetti speciali" di un altro corto), destando le comprensibili preoccupazioni dei genitori della mia coinquilina in visita. Erano corti assurdi, girati male, anche brutti, ma erano anche stupendi e vivi.
Ho deciso di pubblicarli sul blog per ricordare. E perché amo le persone con cui ho vissuto in quegli anni. Persone che sono cambiate, hanno preso altre strade, come è naturale che sia. E forse per alcuni di loro non è stato un periodo così importante come lo è stato per me. Probabile che sia io l'unica sfigata. E, semmai qualcuno dei miei vecchi amici dovesse capitare su questo blog, spero che possa guardarli come li vedo io, come ricordi preziosi.
Gli altri amici e visitatori sono comunque invitati a guardare questo mio primo corto e a lasciare, se vogliono, un commento.
I corti che da oggi presenterò su questo blog sono girati in modo artigianale e montati con le centraline in analogico. Ora ho la possibilità di risistemarli con avid, ma ho preferito non ritoccarli, poiché li sento più simili a dei "filmini" dei ricordi, che a dei prodotti con pretese "artistiche". Perché quando li guardo penso a quanto era stato difficile trovare una donna incinta. E al fatto che allora non avevo internet. E quindi per trovare i versetti della Genesi, visto che nessuno dei miei amici aveva la Bibbia, ero andata in chiesa. E la perpetua mi aveva aperto con sospetto. E avevo finto una crisi mistica per entrare nell'appartamento del prete a leggere la Bibbia. E mentre ricopiavo i versetti su un foglietto il prete mi guardava incerto se chiamare la polizia o trovare credibile una tale urgenza di leggere i testi sacri (e comunque non è facile fingere con efficacia una crisi mistica se si è atei). E di quando alle 5 del mattino per un corto di un mio amico abbiamo mummificato un nostro compagno con un lenzuolo stracciato e l'abbiamo sepolto fra le foglie in un bosco. E gli ho prestato le mie calze di nylon per tenerlo un pò caldo, che c'erano 7 gradi sotto lo zero. Poi si è preso comunque la bronchite (collant o no, stare nel terreno umido a quella temperatura non è salutare), ma eravamo disposti a tutto, ci prestavamo ad ogni azione massacrante, sadica e assurda per attuare le reciproche visioni. E di quando ho riempito il frigo di mani mozze e croci di cioccolato (per gli "effetti speciali" di un altro corto), destando le comprensibili preoccupazioni dei genitori della mia coinquilina in visita. Erano corti assurdi, girati male, anche brutti, ma erano anche stupendi e vivi.
Ho deciso di pubblicarli sul blog per ricordare. E perché amo le persone con cui ho vissuto in quegli anni. Persone che sono cambiate, hanno preso altre strade, come è naturale che sia. E forse per alcuni di loro non è stato un periodo così importante come lo è stato per me. Probabile che sia io l'unica sfigata. E, semmai qualcuno dei miei vecchi amici dovesse capitare su questo blog, spero che possa guardarli come li vedo io, come ricordi preziosi.
Gli altri amici e visitatori sono comunque invitati a guardare questo mio primo corto e a lasciare, se vogliono, un commento.
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