Rapporti di ricerca sulla vita sessuale delle formiche australiane e sugli ultimi avvistamenti di corridori onirici

martedì 22 aprile 2008

POLVERE

Viveva in quella casa una donna cieca che per conoscere le cose leccava la polvere. Una lunga malattia l’aveva resa paralitica e le aveva atrofizzato i sensi.
La sua lingua soltanto era viva. S’insinuava in una fessura fra i mobili, dove la polvere s’era nascosta da anni, e di ogni granello riconosceva la provenienza. Sentiva i frammenti della pelle di sua madre, che forse s’erano staccati dalle mani screpolate dalla dermatite, quando le grattava dopo aver lavato i piatti, e la lanugine di una gonna che aveva indossato quand’era bambina, e il polline che entrava in casa quando c’erano ancora i pioppi sulla strada, e i pilucchi delle lenzuola al cloroformio dell’ospedale vicino, grevi del sudore dei malati.
Leccava i vecchi mobili con gratitudine, poiché la sua lingua vedeva più lontano di quanto in passato avevano potuto vedere i suoi occhi.

[CONTINUA.... su "Al buio non parliamo delle stagioni" in uscita presso Albus Edizioni]

È possibile leggere una versione non integrale del racconto sul sito di oblique, qui.

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