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lunedì 21 febbraio 2011

Decabristi nel West, Stupidi Orsi e Piccole PJ Harvey crescono

Qualche giorno fa mi sono detta: è un po' che non ascolto dischi nuovi. Vediamo che c'è da pescare. E mi sono tuffata nel laghetto delle mie webzine di fiducia. Da kalporz a ondarock, da sentireascoltare a storiadellamusica echeggiava il nome dell'italobritannica Anna Calvi
Nome elegante, palindromo, copertina sensuale, ha per padrino Nick Cave e questo può bastarmi. Mi accorgo che c'è un certo hype e, a un primo ascolto su youtube, non mi pare giustificato. Inoltre non ho voglia di sentire la "nuova PJ Harvey", come la chiamano tutti. Già non mi esalta la vecchia. E poi sono piena di album tristi, pensosi, voci oscure, sonorità dark, malinconia e inquietudini da rock luciferino. Certe volte mi sembra di avere solo musica deprimente. Stamattina, per esempio, la sveglia dell'ipod ha cercato di uccidermi mandando in modalità "casuale" "Twilight, nihil" di Current 93, "No surprises" dei Radiohead, "When we reach the hill" dei Black Heart Procession e per finire "The Kubler-Ross model" di Matt Elliott. Ma io a quel punto ero già al quinto stadio di accettazione della morte. Insomma, ho bisogno di musica più allegrotta. Decido di ascoltare lo stesso la Calvi, ma scopro che sono usciti anche i nuovi album dei Decemberists e degli Akron/Family. Bene, bene, un po' di sana caciara!
"The king is dead" dei Decabristi è meno divertente di quanto mi aspettassi. Dove sono i pirati, i tagliagole e gli avventurieri di Castaways e Cutouts e di Picaresque? Questo è un bell'album folk, ma... ma le storie, le suggestioni sonore non sono granché. La voce di Colin Meloy è sempre seducente e nei testi c'è la solita fascinazione per le storie romanzesche. Al posto dei picari e delle improbabili dame medievali ci sono corpose ballate western e Calamity Jane da salotto. Ma non è al livello di Picaresque... Del resto non possono fare sempre lo stesso album, li capisco.
"The cosmic birth and journey of Shinju TNT" della famigliola hippy di Akron è proprio la caciara psichedelica che mi aspettavo. Un po' troppo Animal Collective. Un trip solare e sregolato, proprio quello di cui avevo bisogno. Ma mi rendo conto già al secondo ascolto che non siamo alla perfezione di Love is Simple. Manca la semplicità, mancano le idee davvero innovative. Le sonorità sono sì eclettiche e visionarie, ma senza ordine. E dopo due, tre ascolti, stanca. Assorda. Il cosmo è fatto anche di silenzio e semplice puro pop. Però, dai, almeno se mi sveglio con "Silly Bears" non rischio di avere impulsi suicidi. Al massimo mi verrà voglia di riempire il salotto di lucine natalizie e di ripescare dal fondo dell'armadio quella maglietta del San Francisco Avalon che non metto da anni.
E ora, Anna Calvi. Avevo una mezza intenzione di recensire questo suo fortunato album d'esordio, ma non ho molto da dire, perché, a esser sincera, le sue canzoni non mi dicono molto. Non ancora, almeno. Ha una voce sublime e rara, questo è indubbio. È un disco che ascolto volentieri. Non è neanche così deprimente e dark, come temevo.
Mi piace sì, ma è (quasi) tutto già sentito. L'intro chitarristica è un folk strumentale alla Calexico col piglio di Jeff Buckley. I sussurri e i crescendo di  "Morning Light" e "No More Words" sono forse la parte migliore dell'album, insieme all'intensa "The Devil". "Desire" sembra scritta e cantata da Patti Smith. Anzi, si potrebbe infilare in un suo album e nessuno si accorgerebbe che non è sua. Anche "Blackout" non mi convince. Certo, ce ne fossero di esordi così e di hype su album così solidi e sentiti.

2 commenti:

  1. stai praticamente ascoltando quello che sto ascoltando io da un po'
    e la calvi sì
    mi piace
    ma mi piace anche il nuovo pj
    anche se in quella dimensione là
    che ormai sappiamo
    però meglio
    e i dicemberisti no
    questo giro proprio no
    non mi prendono
    non mi raggiungono
    e mi chiedo dove è finito colin
    e quanto lunga è la vacanza che si sta prendendo
    e l'altro disco invece non so...
    ci farò un pensierino
    mentre il nuovo radiohead...
    boh, davvero, boh...
    Ciao!

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  2. Sui Radiohead stai confermando i miei timori. Il nuovo album non l'ho ancora ascoltato ed è strano, perché ricordo che quando uscì "In rainbows" misi la sveglia alle 7 e alle 7.05 ero già sul sito che facevo la mia piccola donazione e scaricavo l'album.
    Mah... vedremo. Anzi ascolteremo.
    Ciao ciao

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