Rapporti di ricerca sulla vita sessuale delle formiche australiane e sugli ultimi avvistamenti di corridori onirici

lunedì 7 giugno 2010

Il trasloco

Il trasloco.
"Fico! Come te lo sei procurato?" esclama Luca indicando il feto in barattolo poggiato s'una pila di libri.
"Credevo fosse tuo. L'ho trovato nello scatolone del pentolame" risponde Lisa, continuando a svuotare i pacchi.
"Come ci sarà finito?"
"Appunto. Se non è tuo, preferisco liberarmene."
"Starà da dio accanto alle action figure!"
"Non voglio quella roba in casa. Tanto più che non sappiamo come sia finita fra le nostre pentole. E poi è illegale tenere feti in... formalina, o qualunque cosa sia quella sbobba verde."
"Ma figurati! Se viene uno sbirro qui, prima ci arresta per l'hashish e per le tonnellate di roba piratata e poi, forse, per il feto. Ti prego, Lisa, lasciamelo tenere."
"Va bene, basta che lo nascondi quando viene qualcuno."
Una settimana dal trasloco.
"Smettila di tossire e fare quei versi, non riesco a dormire” fa Lisa con voce roca, dando una gomitata al ragazzo.
Che... che c'è? Non sono io.”
Accendi la luce.”
Ok... calmati.”
Viene dal barattolo. Guarda: si è mosso!”
Luca le carezza la guancia. Lei non distoglie lo sguardo dal feto.
Sarà la vecchia di sotto che russa.”
Ma erano sibili e gorgoglii, come una caffettiera con troppa acqua.”
Uguale a come russa mio padre!”
Luca la stringe a sé, allungando il braccio verso l'interruttore della luce.
Lasciala accesa, per favore. Solo stanotte.”

Un mese dal trasloco.
“Luca... tu non pensi mai... insomma, siamo sposati da un anno e non ne abbiamo ancora parlato e... lo so che prima ci dobbiamo sistemare, trovare un lavoro vero, ma non pensi mai ad avere un bambino?”
Luca fa girare fra le dita il filtrino a S che ha appena preparato, come un micro-bastone da majorette.
Ma abbiamo già il nostro fetino!”
Non scherzare su questo! Non scherzare!” strilla Lisa.
Scappa a chiudersi in cucina, sbattendo la porta.
Luca si fuma la canna.
Lisa torna per gli ultimi due tiri.
Ha gli occhi arrossati.
Comunque non siamo sicuri che sia il feto di un essere umano. A poche settimane si somigliano tutti... potrebbe essere un vitello, una tigre o... che ne so.”
Tre mesi dal trasloco.
“Dai, lasciami, starò via solo due mesi. Siamo già stati separati qualche settimana, no?”
Ma non eri così lontana. Melbourne è agli antipodi, lo sai?”
E tu lo sai che sei uno scemotto?”
Facciamolo solo un'altra volta.”
No, perderò l'aereo. Fa' il bravo e non distruggermi la casa. E niente festini con gli amici. E ricordati di nascondere il feto se viene qualcuno.”
Cinque mesi dal trasloco.
“Che puzza! Ma che hai combinato? Sembra un cimitero di topi morti.”
Lisa posa le chiavi sul tavolo, appende il soprabito e inizia a disfare la valigia.
Ti ho portato un regalo... ehi, che hai? Neanche un abbraccio, un bacio, e che cavolo!”
Lisa nota che il barattolo del feto è in pezzi accanto al letto.
L'hai rotto, meglio così. Dove l'hai buttato? Non è che l'hai lasciato a putrefarsi in giro?”
Il ragazzo, immobile, col volto contro il muro, emette un sibilo.
Non stai bene? Dai, togliti quel cappuccio, tanto non mi fai paura.”
Un altro sibilo.
Lisa si avvicina. “Sei il solito scemo.” Lo abbraccia. Le sue mani affondano nel torace molliccio e appiccicoso. Non riesce a staccarle, grida, mentre la figura lentamente si volta, emettendo fischi e gorgoglii, come una caffettiera con troppa acqua.

venerdì 4 giugno 2010

"Il cerchio si è chiuso" di Loredana La Puma

Cosa hanno in comune "Il cerchio si è chiuso", romanzo real-fantasy di Loredana La Puma, e una perfetta pop song, di quelle che ti ritrovi a canticchiare nella doccia, che hai voglia di ascoltare quando sei felice e che conservano il loro fascino inalterato nel tempo, come una "Strawberry fields" dei Beatles o una "Good Vibrations" dei Beach Boys?
Un tema semplice e immediato.
Un ritmo irresistibile, che cattura come un incantesimo.
Un tono leggero, che si introduce fra le tue sinapsi come una deejay timido e imbranato dietro la consolle, e poi fa vibrare i muri, ti entra dentro le ossa, ti emoziona in modo tutt'altro che leggero.
La trama è come un buon refrain: orecchiabile, ma unico. Nuovo.
Siamo a Palermo. Elli Giordano è una studentessa universitaria e la sua vita scorre sui binari della normalità: genitori amorevoli, una grande amica, lo studio, i ragazzi (coi quali non è molto fortunata, ma la prende con ironia). Be', forse è decisamente sfortunata, visto che il primo ragazzo per cui prova una vera attrazione, sembra venire da un altro pianeta.
Neanche Elli, a ben guardare, è Miss Normalità: percepisce i pensieri e le reali emozioni delle altre persone; è stata adottata e sua madre è morta in circostanze misteriose; strani figuri la spiano, con tecnologie da FBI e altri, ancor più strani, cercano di ucciderla.
Basta spoiler: non voglio rovinarvi la lettura.
C'è l'eterna lotta fra il bene e il male, ma non in qualche mondo lontano, in un tempo indefinito. Qui. Oggi. Fra le strade di Palermo. E a combatterla non ci sono le solite figure di cartapesta, ma personaggi vivi, che alla fine del libro devi salutare come vecchi amici. E' una cosa rara.
Ci sono i sentimenti: amore, amicizia, invidia, odio. Quelli forti, netti, di pancia, come gli ingredienti di base per fare un buon sugo. Attenzione a non confondere banalità e semplicità, perché non solo non sono vicine di casa, ma vivono agli antipodi.
E la semplicità richiede grande perizia e intelligenza. Questo, oltre alla buona dose di ironia che arricchisce il romanzo, assicura una piacevole lettura anche a chi non ama le storie di genere con protagonisti adolescenti o giovani adulti.
E infine, il ritmo. Il vero incantesimo che mi ha stregata dalla prima all'ultima pagina del libro, costringendomi a leggere per ore, incapace di uscire da un mondo divenuto reale come quello che avevo attorno.
Qualcuno dirà: come fai a paragonare un mattone di 483 pagine a una canzone pop di 3 minuti? Be', ho letto il libro in un solo giorno. Da pagina 1 a pagina 483 potevano essere passati 3 minuti, 3 secondi, 3 anni. Era parecchio che un romanzo non mi catturava al punto da farmi perdere il senso del tempo. Una delle giornate spese meglio della mia vita.
Qui trovate la scheda del libro e potete scaricare i primi due capitoli.
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