Rapporti di ricerca sulla vita sessuale delle formiche australiane e sugli ultimi avvistamenti di corridori onirici

sabato 25 dicembre 2010

L'angelo

Clara scopa solo i vecchi, i malati terminali e i poveri di spirito.
In quanto angelo non ha sesso, ma ama farlo con devozione assoluta.
Vive in una stanza angusta in via di Torpignattara.
Una delle sue amanti abita nello stesso condominio, al primo piano. Sta sempre sulla soglia di fronte a un piccolo televisore, come faceva da ragazza, quando viveva al paese e aveva già quattro figli. E' sorda, per questo mette la TV a tutto volume e, quando i vicini scendono per protestare, offre biscotti al miele e mostra le foto dei figli e le cartoline che le mandano a Natale.
Un altro amante è un vecchio pieno di rancore. E' l'incubo delle centraliniste del CUP e degli autisti dell'ATAC, perché passa le giornate sugli autobus – ha sempre qualche esame delle urine da consegnare, qualche analisi da ritirare – a insultare giovani donne e a sputare sui liceali, come se ognuno di loro, con malignità, fosse venuto al mondo solo per rubagli il posto e la vita.
L'altro amante è morto stamattina. Si è iniettato una dose letale di eroina, nella vasca da bagno. “Non sopporto più questo schifo, la gente è cattiva. Voglio averti tutta per me, per sempre scoparti, nel paradiso, dove c'è solo la tua bellezza.”
La polizia ha chiamato Clara, perché c'era il suo indirizzo sulla lettera del suicida.
“Perché mi hai lasciata?” sospira l'angelo. “Non lo sapevi, amore mio, che io sono qui, soltanto qui.”

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