Non c'è bellezza senza mistero. Non sapere se le cose hanno
un fine, o una fine, perché la vita è così breve (un moscerino e una stella
sono fatui allo stesso modo), non sapere cosa vede un gatto quando fissa il
vuoto e se l'amore che proviamo è abitudine, chimica o un buco nero mutaforma,
non sapere nulla per certo può ispirare una buona dose di disperazione. Sarei
più felice se il mio campo visivo fosse invaso dalla pura luce? Sono le ombre e
i contrasti, le zone d'ignoranza, che danno senso alla parola "bello"
(la meraviglia è una raffinatezza dell'ignoranza). Se mi fosse concesso di
scegliere fra conoscenza e bellezza, non sono sicura che rinuncerei alla
seconda, pur con tutto il suo carico di angoscia.
Nessun commento:
Posta un commento