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mercoledì 20 giugno 2007

I Blonde Redhead nel futuro

Ieri sera sono stata al concerto dei Blonde Redhead.
E stanotte li ho sognati che viaggiavano nel futuro. Non si sa perché nè percome ma facevano tutti e tre un lungo salto temporale, nel bel mezzo di un concerto. E capitavano in un mondo dove gli uomini erano molto cambiati esternamente - la pelle tutta ricoperta di scaglie e croste, come un'armatura, forse una mutazione che li aveva fatti sopravvivere ai cambiamenti climatici - ma poco interiormente. Infatti anche nel futuro, guardacaso, erano in guerra.
I gemelli Pace e Kazu Makino nel salto temporale erano tornati bambini ed erano comprensibilmente confusi e scioccati, non solo per essersi ritrovati in età prepubere, senza neanche il fisico per impugnare una chitarra elettrica, e nemmeno per gli uomini-rettile che stavano lì dove pochi istanti prima c'era una folla di fan. No, prima ancora che i tre potessero intuire l'incredibile accaduto, gli uomini del futuro li avevano catturati, mostrando anche poco stupore e reverenza di fronte a degli autentici viaggiatori temporali, nonché antenati dalla pelle rosa e morbida e fantastici musicisti. E non avevano trovato niente di più originale da fare che mettergli degli imbuti in testa a mò di elmo e spedirli, separatamente, come super arma segreta, in mezzo ai tre eserciti che stavano partendo per la guerra.
I Blonde Redhead non solo erano tornati bambini, ma nel salto avevano subito una accelerazione molecolare o qualcosa del genere che li aveva resi simili a bombe H instabili. Una ferita, un colpo di troppo, e sarebbero apocalitticamente esplosi. E nel mezzo di uno scontro è piuttosto facile essere feriti.
Il primo a partire è il piccolo Simone Pace, stordito e inconsapevole, oramai lontano dall'assomigliare al favoloso cantante e chitarrista che sarebbe diventato o che era stato qualche secolo addietro.  Kazu e Amedeo, che hanno avuto qualche ora in più per pensare, iniziano ad elaborare un piano di fuga. E, deus ex machina, un ufficiale del consiglio di guerra, vagamente somigliante a Vincent Price, tranne forse che per scaglie, viene loro in soccorso. Non solo perché segretamente era un appassionato del noise rock del ventesimo secolo, che era qualcosa di simile all'apprezzare sinceramente oggi i canti gregoriani, ma anche per le solite mire segrete che gli ufficiali ambiziosi covano sempre da che trama è trama. Ho talmente assorbito le più becere e classiche strutture narrative che le applico anche nei sogni. Ed è questo a renderli divertenti, più simili a un piccolo film privato che a quell'accozzaglia confusa e incoerente di immagini e ricordi che solitamente sono i sogni. Tornando al nostro ufficiale simile a Vincent Price, la cui mira segreta era di chiudere i Blonde Redhead in un laboratorio, per dissezionarli e scoprire non il segreto della loro musica, ma della loro atomicità, vi risparmio una buona mezz'ora di sogno per dirvi subito che riesce nel suo piano, ma solo a metà.
Difatti riesce a recuperare il piccolo Simone Pace, che già stava ritrovando il suo talento componendo per i compagni agrodolci inni di guerra, un pò sperimentali, ma non per questo meno esaltanti. Ma fallisce quando tenta di portare i tre proto-musicisti finalmente riuniti nel laboratorio. Grazie all'astuzia e al precoce fascino di Kazu i Blonde Redhead riescono a fuggire e si avventurano da soli nel mondo del futuro, bellissimi e pericolosi.
Non possono passare inosservati con la loro pelle priva di scaglie, ma nessuno sa che basta ferirli per provocare un'esposione nucleare. E ad inseguirli ci sono un ufficiale pazzo, nonché fan deluso, e un intero consiglio di guerra. Cosa accadrà ai piccoli gemelli Pace a alla dolce Kazu? Riusciranno a sfuggire ai loro inseguitori, a non esplodere e a tornare in tempo per rispettare la scaletta del concerto?
Attualmente non lo so, poiché sfortunatamente stamattina ha suonato la sveglia. Spero di sognare il seguito e tornare a riferirvelo. Buonanotte.

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