Rapporti di ricerca sulla vita sessuale delle formiche australiane e sugli ultimi avvistamenti di corridori onirici

mercoledì 28 ottobre 2009

Sul fantastico

Generalmente si vede nel fantastico una fuga dalla realtà e dal mondo. La maggior parte delle motivazioni dei fruitori del genere fantastico (in tutte le sue varianti e mezzi di espressione, siano letterari, cinematografici, pittorici ecc.) convergono su questa funzione di liberazione, o almeno momentaneo allontanamento, dalla grigia, quotidiana difficoltà del reale. Mi chiedo in quale mondo fantastico vivano tutto il tempo per non vedere l'estenuante imprevedibilità della realtà in cui viviamo. E' il realismo la vera "fuga dalla realtà" poiché si basa sull'illusione del controllo e sulla perfettibilità e oggettività della conoscenza.
I fruitori impegnati, vergognandosi di provar piacere per qualcosa di improduttivo, affermano di cercare nel fantastico una rappresentazione simbolica della nostra realtà. Per cui, banalmente, un orco rappresenta un uomo cattivo, un mutante con le ali il desiderio di superare i propri limiti e via dicendo. Ma così ci avviciniamo all'allegoria, sterile esercizio di traduzione da concetti a immagini arbitrarie, poi sedimentate nell'immaginario collettivo. E il fantastico è tutto fuorché sterile. Un orco è esattamente quello che è: un orco. E in questo essere viene l'incanto, il terrore e la gioia per l'abbondanza dell'esistente. E' questo piacere intriso di paura che proviamo da bambini scoprendo il mondo, e poi dimentichiamo, quando ci accorgiamo che il tempo a nostra disposizione è troppo breve per percorrere anche solo una minuscola parte della vastità dell'universo, e che dovremmo camminare mille anni, forse, per incontrare, del tutto casualmente, un orco. Allora costruiamo un mondo irreale, fatto di schemi tramandati e parziali risposte, un mondo piccolo e controllabile, a misura dei nostri limiti. E lo chiamiamo "realtà". Quel piacere lo ritroviamo, da adulti, nel fantastico. Indebolito com'è, lo releghiamo subito fra le cose da bambini, cose di puro intrattenimento. I limiti del nostro piccolo mondo e della nostra coscienza sono ben saldi (forse solo nei sogni ci fa ancora paura la brulicante, immensa, imprevedibile realtà che abbiamo disimparato a percepire).
Non leggo letteratura fantastica per fuggire dalla realtà, ma per avvicinarmi alla realtà.
Sicuramente Shakespeare l'ha detto meglio nell'Amleto:
"Ci sono più cose in cielo e in terra, Orazio, di quante ne sogni la tua filosofia."

giovedì 15 ottobre 2009

Visite a domicilio

Ho dormito da un'amica e sono venuti a farmi visita i suoi morti.

Non ho nulla contro chi si fa installare un Resurrection Deluxe, basta che si ricordi di spegnerlo quando ospita qualcuno, no?

mercoledì 14 ottobre 2009

L'aruspice


“Vedo un matrimonio con un ricco mercante e sette piccoli implumi a rallegrare il vostro nido.” disse il garuda, rovistando con le dita artigliate nelle viscere del bipede.

venerdì 9 ottobre 2009

Amore 2.0

Vi segnalo l'uscita dell'antologia "Amore 2.0. Amori liquidi e ipertecnologici", edita da 9muse.net.
C'è un mio racconto: "Amore, sono a casa".
Lo potete ordinare in libreria o sul sito : http://www.9muse.net/catalogo.shtml

Titolo: Amore 2.0 – amori liquidi e ipertecnologici.
Codice: ISBN 978-88-903365-6-0
Edizioni 9muse – Distribuzione nazionale: Del Porto s.p.a.

Autori: Albert Wayne-Alessandro Bastasi-Antonio Zoppetti-Carla Reschia-Grazia Cicciotti- Dario Rivarossa-Silvia Désirée Icardi (la Desy)-Elena Colombo-Francesca Panzacchi-Gianluca De Salve-Marialuisa Amodio-Massimo Junior D’Auria-Leo-Riccardo Scirè-Rita Porretto-Sara Ronco-Silvia Dal Lago
genere: racconti
formato: brossura
pagine: 114
prezzo: 12,90 euro



Ti ha lasciato in 160 caratteri?
Ti ha conquistata con le faccine? :-)
Se galeotto fu il telefonino, se la notte non dormi aspettando un suo messaggino, se di giorno guardi mille volte il display aspettando che si illumini, se gli mandi 200 sms al giorno, se sul suo telefonino hai beccato un messaggino sospetto, se controlli la posta compulsivamente nell’attesa della “sua” email, se ti ha incantata con la poesita sul suo blog che sembrava scritta proprio per te, così come sembrava alle altre ventidue… se l’hai conosciuto su internet e pensavi fosse amore e quando l’hai incontrato hai scoperto che era un calesse, se ti innamori delle parole…

giovedì 8 ottobre 2009

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