Negli Stati Uniti hanno una cura e una fantasia nell'imbellettare e vestire i defunti che ci fa sembrare pastori neanderthaliani di fronte a una modella parigina. Dall'America del Nord (dopo il rimprovero di un mio studente peruviano cerco sempre di specificare) vengono pure le ultime tendenze in campo funebre.
C'è chi usa le ceneri del caro estinto per far sviluppare la sua ultima fotografia (azienda fotografica InkAfterlife) e chi le usa per creare un diamante. Una volta si portava al dito l'anello della nonna, adesso si può portare direttamente la nonna, cremata e pressurizzata in uno splendido diamante da far incastonare in un anello o in un pendente. Sul sito dell'azienda Life Gem promettono anche diamanti ricavati dai capelli di Michael Jackson.
C'è anche chi usa solo i capelli dei morti per creare esclusivi gioielli (mourning objects, come li definisce la designer Anna Schwamborn). Certo, indossare solo una ciocca di capelli della nonna non è come averla tutta nel diamante, ma il concept è più antico, non lontano dalle usanze funebri di molti popoli.
Pensate che tragedia se un ladro ti sfila la nonna dal dito in metropolitana o te la strappa dal collo sfrecciando in motorino mentre vai a fare shopping. Potrebbe essere un nuovo sbocco per le imprese di rapitori ("ho il diamante con tua nonna, portami centomila euro e niente polizia!")
Aldilà del titolo scemo di questo post e del tono altrettanto scemo con cui ho elencato alcune nuove tendenze nell'elaborazione del lutto e nei riti funebri, il tema merita di essere trattato in modo più serio e approfondito da qualche antropologo (e sicuramente l'hanno già fatto).
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